Silenzio Napoletano



Una città chiassosa, sguaiata, eccessiva, rumorosa, popolata da gente chiacchierona e invadente.
Chi  non ama Napoli e i Napoletani, spesso, usa questi termini. Il problema è che, non poche volte, anche chi li ama utilizza la stessa descrizione, magari addolcendola con qualche termine positivo: chiassosa allegria, rumorosa vitalità...

Vi diremo una cosa che forse vi sorprenderà: l'unicità di Napoli non è nei rumori, ma nei silenzi. Andate al Centro Direzionale dopo mezzanotte, in un anonimo mercoledì di febbraio: ascolterete il Silenzio, il suo respiro affannoso e stanco.
Risalite la Pignasecca quando la luna è nascosta dalle nuvole: vedrete il Silenzio, il suo profilo ellenico e i suoi occhi glaciali.
Recatevi al Tempio di Fuorigrotta, comunemente chiamato "Stadio San Paolo", in una piovosa notte di vigilia Champions: assaggerete il Silenzio, ne gusterete i sapori mediterranei e normanni, magari accompagnandoli con una birra gelata da 66, comprata al Gazebo fuori alla curva b.

E se qualcuno pensa che solo di notte si possa incontrare e apprezzare il Silenzio a Napoli, probabilmente non è mai stato nei giardini di Palazzo Reale all'approssimarsi del tramonto, quando la biblioteca si svuota e le strade si riempiono di macchine e di fretta. Oppure non ha mai respirato l'aria dalle terrazze di Castel dell'Ovo, poco dopo aver sorseggiato un delizioso caffè post pranzo.

E i Napoletani, quelli degni di indossar questo nome in giro per il mondo, li amerete non quando vi faranno ridere e divertire, quando faranno casino per ogni cosa, sorridendo in faccia al sole come si sorride in faccia al Potere.
No, non sarà così. Li amerete quando staranno zitti. Quando si perderanno nell'orizzonte dei vostri occhi, senza farvelo notare. Quando vedranno Partenope in televisione e schiuderanno le labbra sena emettere un suono, come se pregassero o mandassero baci allo schermo. Li amerete quando gireranno il cucchiaino nella tazzulella e un piccolo, breve sorriso si dipingerà sul loro volto.

Solo a Napoli potete incontrare il Silenzio, quello "con la maiuscola"? Ovviamente no, che domande. Il Silenzio non ha padroni, e non vuole servi. Non ha una dimora fissa: è uno zingaro, un nomade, un migrante. Ha girato e gira tuttora il globo, visita milioni di città e miliardi di anime.
A Napoli, però, ci torna sempre volentieri. E nei cuori dei Napoletani si trova bene.

Cercatela anche voi, questa Napoli silenziosa.
Cercateli anche voi, questi Napoletani silenti.
E siate voi stessi un silenzio napoletano, non tanto perchè il mondo vi amerà di più, ma perché il mondo ha bisogno di voi.
Non esiste sulla Terra un luogo o una persona che non abbia bisogno di un Silenzio Napoletano.

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